Supervisori non richiesti., Giovedì mattina del 23 Gennaio.

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Darleen Pratt
view post Posted on 7/1/2014, 21:17




Rileggeva gli articoli delle varie rubriche prima di mandarli in stampa.
Ottimi, corretti, dei veri capolavori della noia balorda.
Già. Articoli seri, scolastici.
Niente che fosse degno di essere chiamato Gossip.
Eccetto il suo: nuovo, succulente e scandaloso Gossip. E dire che aveva tanto di quello scrivere, tanto da raccontare. Se Miss Landon non si fosse intromessa, Darla sarebbe passata nella storia di Hogwarts come una delle più grandi giornaliste della Cloaca mai esistita.
Essere Abalone Specter.
Se solo Miss Landon non si fosse immischiata avrebbe potuto essere molte altre persone e scoprire di tutto e far fare a loro ciò che voleva per poi raccontarlo, scriverlo, e fare sapere quanto depravata fosse la mente delle cosi dette 'brave persone'.
Invece, si doveva accontentare dei soliti articoli che parlavano di nudità, posizioni orizzontali in Sala Grande, bagni occupati per ore da gemiti e ansimi.
Le solite storie, con qualche nome emergente e poco conosciuto.
Peccato. Un vero peccato.
Ma Darla covava vendetta e sapeva che entro la fine dell'anno avrebbe messo in luce tutte le malefatte e le ipocrisie che si annidavano ad Hogwarts. Avrebbe svergognato il dignitoso collegio di Miss e fatto a pezzi.
Si sarebbe vendicata.
Rancorosa e invidiosa come sempre, Darla non dava segni di pentimento nemmeno con se stessa, nella solitudine. Nessun esame di coscienza, semmai orridi piani per il proprio futuro.
 
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.Henry Sutton
view post Posted on 7/1/2014, 21:35




Forse qualcun altro non avrebbe capito perché una punizione per Darleen Pratt dovesse coinvolgere anche altre persone -lui ed Andrew, per esempio- obbligandole a sopportarsela. Qualcun altro, ma non Henry.
Lui era fiero di poter tenersi Darleen al fianco durante le ronde, aveva apprezzato l'iniziativa di Miss Landon di affiancargliela e le aveva veramente delegato i compiti più noiosi, come la redazione dell'archivio, tronfio come sempre e confidando ciecamente che la Pratt lo avrebbe svolto nel modo migliore -visto che si trovava a lui affiancata per miglioramento personale, era per Henry logico che ne volesse trarre il meglio.
Quindi sì, Henry ultimamente aveva passato qualche ora più del solito con Darleen Pratt, il che non era particolarmente fonte di gioia ma non gli impedì di compiere, quella sera, anche l'abituale turno di controllo alla redazione del giornalino.
Entrò dopo aver bussato brevemente e rimase rigido sulla porta, le braccia dietro la schiena e il petto in fuori, spostando gli occhietti sull'unica persona presente in sala, cioè proprio Darleen Pratt.
«Darleen.» la salutò educatamente con un cenno del capo «Se la bozza del prossimo articolo è pronta, io sarei qui a visionarla»
Quello di supervisore degli articoli del Giornalino era un compito che Henry si era praticamente dato da solo al quinto anno e, nonostante soprattutto con Darleen ci fossero stati più fallimenti che successi, ancora non desisteva.

Edited by Alec Bridgestone - 13/1/2014, 11:48
 
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Darleen Pratt
view post Posted on 8/1/2014, 10:26




Darleen
"Sutton" Darla roteò gli occhi contornati di matita nera già esasperata dalla presenza del Caposcuola, perché sapeva cosa era venuto a fare.
Se la bozza del prossimo articolo è pronta, io sarei qui a visionarla.
Ecco, appunto. La visone del supervisorecaposcuola Sutton. Tutti i suoi splendidi capolavori cancellati, corretti e censurati da sua maestà rompicoglioni.
"Certo" rispose dopo aver fatto scoppiare il palloncino di gomma rosa fra i denti sporchi di rossetto "Prego, accomodati pure" inarcò il sopracciglio folto che sparì dietro la frangetta boccolosa e nera. Piegò la gamba sulla sedia a fianco, vi premette sopra lo stivalone fucsia in ecopelle, con taccone e zeppa, e la spinse malamente verso il compagno, senza mancare di sorridergli.
Oh, ma Darla voleva essere gentile e collaborativa, no?.
Certo che voleva esserlo.
 
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.Henry Sutton
view post Posted on 8/1/2014, 10:47




Henry aveva sviluppato per Darleen Pratt una mal sopportazione mista a terrore, anche se naturalmente teneva tutto ciò nascosto dietro un'intransigenza oggettiva non diversa da quella che riservava a chiunque altro in quella scuola. Questi sentimenti erano nati la prima volta in cui aveva letto un articolo volgare e infamante di Darleen, ed erano cresciuti progressivamente ogni volta che lei introduceva tra le bozze di stampa non l'articolo da lui revisionato ma uno tutto scritto di suo pugno che faceva andare il caffè di traverso ad Henry quando lo leggeva seduto al tavolo della colazione.
Avrebbe voluto dirle che non aveva tempo di sedersi, ma poi decise di approfittare di questa -seppur sospetta- collaborazione di Darleen.
«Molto gentile» disse, accomodandosi sulla sedia che era stata calciata verso di lui dopo averla fermata afferrandola sullo schienale. Non aveva risparmiato un'occhiata disgustata alle calzature della Pratt, ma aveva deciso di non fare commenti: qualsiasi suo discorso ideale sarebbe andato sprecato con qualcuno capace di trovare belle a appropriate delle simili scarpe. Sedette e basta.
 
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Darleen Pratt
view post Posted on 8/1/2014, 10:59




Henry sedette e basta e Darla passò le bozze e basta.
No, anzi, no. Sorridette sotto i baffi, in aggiunta (peluria superflua accennata, ma realmente visibile sopra la bocca tutta rossetto).
"Prego" disse anche. Le mancava giusto una risata intrisa di sarcasmo e malvagità per completare la scena.
L'articolo citava di un certo Billie Grant scovato in bagno a farsi le seghe. Intercettazioni di Gufi con articoli Hotshop ordinati via posta da ragazzine appena tredicenni. Elfi domestici in calore. fantasmi guardoni. Callisto Kenneth ubriaca alla giuda di una scopa (questo senza dubbio veritiero) e più ne ha, più ne metta.
Darla sbatteva in prima pagina la qualunque. Tutto pur di non deludere i suoi lettori avidi di cattiveria e gossip quanto lei. Tutto pur di essere al centro dell'attenzione e vivere, godere delle sventure altrui.
 
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.Henry Sutton
view post Posted on 8/1/2014, 11:15




Il fatto che Henry fosse una sorta di Soldato dell'Ordine e di una Più Grande Giustizia non significa che fosse un puritano, o un imbecille: di fatto ci voleva ben di più che la parola "sega" a scandalizzarlo -insomma, aveva condiviso per anni un dormitorio con James Madden, e aveva Moore, Matthews, Teylor e Scherbatsky come compagni di classe.
Questo per dire che mentre leggeva l'articolo e le volgarità si succedevano l'una dopo l'altra davanti ai suoi occhi, Henry non abbandonava la sua espressione scolpita nel marmo. Si era sporto verso la scrivania per afferrare una stilografica, e con questa, ora, stava facendo dei segni sul foglio, annotando correzioni e chiosando interi paragrafi con frasi come "Se non citi la fonte, non è corretto dare informazioni del genere, potrebbero essere false", "Va contro il regolamento intercettare gufi" e "Quando viene fatto il nome di una persona, per non incorrere in denuncia di diffamazione, bisogna darle la possibilità di difendersi dalle accuse".
Giunto a metà foglio si concesse un sospiro e, abbassata la stilografica, sollevò lo sguardo sulla compagno.
«Perché perseveri nello scrivere certe cretinate?» volle sapere, sinceramente incuriosito.
 
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Darleen Pratt
view post Posted on 8/1/2014, 12:12




"Intraprendere il ruolo di 'Fonte' fa parte della gavetta di chi ambisce a scrivere nel nostro splendido e veritiero giornale scolastico" spiegò Darla "Chi vuole vedere il proprio articolo intestato a suo nome, deve guadagnarselo" soffiò e fece un enorme roseo palloncino che scoppiò sulle labbra. Masticò e riprese a parlare.
"Diffamazioni? Che parola grossa" si lagnò scocciata "Cretinate?" distese le labbra dal rossetto sbavato in un sorriso malevole "Tu che metti in punizione belle ragazze solo per avere la libertà di strusciarti con loro, senza che nessuno ti veda o sospetti qualcosa, la chiami cretinata?" accennò con lo sguardo il resto del foglio che il Caposcuola non aveva letto, e masticò. La gomma che masticava da una mattinata ormai, parve riacquistare un po' di gusto.
 
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.Henry Sutton
view post Posted on 8/1/2014, 12:26




Darleen stava evidentemente leggendo ciò che lui scriveva sul foglio, visto che lo stava commentando.
«Non hai capito, non è per gratificare la fonte che devi citare il suo nome, ma per dare una credibilità a storie che altrimenti sono alla stregua di "l'amico di mio cugino ha sentito che", cosa che il nostro giornalino non si permette di pubblicare, soprattutto quando queste storie ledono i diritti di qualcuno a girare a testa alta per la scuola» le spiegò, con la solita voce atona e una grande pazienza: qualcun'altro, al suo posto, avrebbe probabilmente schiantato Darleen al terzo palloncino di gomma che gli scoppiava nell'orecchio.
Sollevò lo sguardo dal foglio solo quando udì la seguente frase della Pratt, e c'era qualcosa di terribilmente fiammeggiante nel modo in cui la guardò.
«Ti posso assicurare di non aver mai fatto nulla di simile, e non ti permetto di affermarlo senza prove.»
Sì, seriamente: Henry parlava davvero così.
 
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Darleen Pratt
view post Posted on 8/1/2014, 14:13




Ti posso assicurare di non aver mai fatto nulla di simile, e non ti permetto di affermarlo senza prove.
"Lo so'" e quarto scoppio di palloncino.
L'acido sorriso non accennava di sparire da quel brutto grugno suino.
Darla scialava nella sua cattiveria e vedere accendere occhiate folgori dagli altri come quella che in quel momento stava scoccando Sutton, le faceva pensare di stare facendo bene il suo lavoro. Di essere eccellente in tutto quello che faceva.
 
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.Henry Sutton
view post Posted on 8/1/2014, 14:37




Lo so.
Cos'è che sapeva? Henry la guardò senza capire, ma siccome -in sostanza, per come vedeva le cose lui- la Pratt gli aveva appena dato ragione non c'era bisogno di insistere oltre. Annuì una volta con la testa, risoluto, considerando concluso l'argomento e riprese in mano la stilografica per continuare a fare annotazioni, correggere errori e cassare interi paragrafi.
 
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Darleen Pratt
view post Posted on 8/1/2014, 15:31




"So' che non è vero, che tu queste cose non le fai. Sarebbe immorale e tu non fai mai niente di immorale" quasi glielo rimproverò; per Darla l'immoralità era un diversivo divertente, una occasione per lasciarsi andare.
"Lascia che ti spieghi come vanno le cose dal mio modesto punto di vista" sputò la gomma e l'appiccicò sotto al tavolo e dopo, sempre da sotto il tavolo, prese la copia odierna della Gazzetta del Profeta.
"Cronaca: Trovato cadavere sgozzato di un giovane mago, si sospetta rapina andata male" lesse il primo titolo "Numerosi arresti durante una lotta clandestina tra Licantropi, tra gli arrestati una coppia di Auror, abituali frequentatori di questi eventi" lesse e voltò pagina "Misteriose sparizioni fra maghi e babbani, sospetto ricade su creature magiche notturne: le autorità locali indagano. Ministro della Magia: No allarmismi".
Sollevò lo sguardo inespressivo su Sutton "Pensi che alla gente interessi? Approfondisca? Legga? La maggior parte dei maghi non se ne curano, e sai perché?" e continuò a sfogliare il giornale "Perché cinque pagine più avanti, dopo lo Sport, troviamo gli ultimi tre concorrenti in nomination del Talent Magic Show. Chi sarò il vincitore, si chiedono" restò con lo sguardo incollato al giornale "Ace None pubblica il suo nuovo Album. Dove partirà il suo prossimo tour? Chi sarà la sua prossima fiamma? Questo la gente vuol sapere" e ancora "Moda: Arancio o Magenta, quale colore indossare questa primavera?" chiuse il giornale e puntò gli occhi sul compagno "Arancio o Magenta. Già, quale enorme dilemma!" fece ironica "Vedi Sutton, il mondo è fatto di persone stupide. Io ho successo proprio grazie a questo" ammise in modo del tutto tranquillo "Semmai pubblicassi qualcosa che rovinerebbe la tua reputazione, a chi pensi che crederebbero? A me, perché io porto in tavola il diversivo al quotidiano, alla monotonia, dono nuova luce, colore e interesse a ciò che prima appariva grigio, triste, noioso" aprì la mano verso al compagno prendendo per esempio proprio lui "Rompo il silenzio e do' fatti di cui parlare, passare il tempo" aprì le braccia e sorrise con un filo di esaltazione "Non sono io che non vado Sutton, è il mondo la fuori ad essere guasto. E' più lo è, tanto meglio per me e per il mio giornale. Per la Cloaca".
 
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.Henry Sutton
view post Posted on 8/1/2014, 16:05




Henry fu inizialmente felice che Darleen gli riconoscesse di essere una persona corretta e -non notando il biasimo, per questo, nella voce di lei- l'avrebbe anche ringraziata se non avesse già avuto il sentore che quella discussione non si sarebbe fermata all'elenco dei suoi pregi. Ascoltò infatti la Pratt partire per un discorso lunghissimo e altisonante -la ascoltò dopo aver preso la bacchetta e staccato con un incantesimo la sua chewingum da sotto la scrivania, recapitandola nel cestino- che lui non interruppe neppure se in certi punti avrebbe avuto qualcosa da specificare e contraddire.
Fu quando Darleen tacque, che Henry riconobbe che era venuto il suo turno di prendere la parola. Lo fece senza esitazione -e quando mai ne aveva avute?- con voce ferma ma tranquilla. Ad Henry le discussioni piacevano, sia quelle che affrontava saltando in piedi sui tavoli della Sala Comune sia quelle che prevedevano un più pacifico scambio di opinioni.
«Sono le tue premesse ad essere sbagliate, Darleen.» le disse, senza che il suo sguardo serio lasciasse i suoi occhi nemmeno per un secondo «Tu dici 'questo la gente vuole sapere' e io ti dico no; no, non tutta la gente. Che ti piaccia credere il contrario va bene, ma non è così. Certo, la logica capitalistica della nostra società porta anche il giornale più rispettabile» e fu ben attento ad ammiccare alla Gazzetta, non alla Cloaca «A dare al pubblico -a tutto il pubblico- quello che vuole, dunque accontenta sia chi vuole notizie, sia chi si interessa di sapere di che segno zodiacale è Ace None. Ma bada bene: ho detto sia. La tua mentalità utilitaristica ti porta a gioire di questo mondo che hai definito guasto» e qui la voce di Henry era ormai carica di un certo fremito di inno «e a rinfacciare a me di non capirlo; lasciati dire, allora, che l'ho capito perfettamente. Tu lo accetti, anzi lo accontenti e servi, io lo combatto».
Oh sì, avrebbe potuto continuare ancora. Non si era nemmeno scaldato la voce, e come lo faceva innervosire vedere la gente che dava la colpa 'al sistema', 'alla società', alla 'gente stupida' o a un fantomatico 'loro' presente in molte discussioni non lo faceva innervosire niente -okay, forse sì: Madden che gli saltava sullo stomaco di prima mattina era sulla buona strada.
 
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Darleen Pratt
view post Posted on 8/1/2014, 16:29




"E che male c'è nel servire, se il servire gratifica?" fece spallucce "A me gratifica, ad esempio. Dovresti essere presente quando questa redazione è piena di studenti, ragazzi come noi, che chiedono Darla è vero questo? Darla quando scriverai di Tizio? Hai scoperto qualcosa su Caio?" sbuffò una risa "Oh, Sutton caro, dovresti esserci in quei giorni, in quelle ore, in quei minuti" anche Darla mise frenesia nelle parole, ma la sua era perversa e sadica "Roba da spaccarti i timpani a forza di domande. Hai ragione non sono tutti, ma sono un gran buona parte sufficiente a fare stare bene me e quelli come me".
 
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.Henry Sutton
view post Posted on 8/1/2014, 21:52




Henry non ascoltò i vaneggiamenti di Darleen circa il suo pubblico: si fece pensieroso e al contempo già pronto a replicare subito dopo la prima frase, e attaccò non appena Darleen tacque.
«C'è di male che il nostro compito non è gratificarci, il nostro compito è creare un posto più bello e più giusto!» le disse. Alla luce di questa sua idea, tutto il resto del discorso della Pratt perdeva di senso.
«E se tu sei contenta così, questo non ti autorizza comunque ad esserlo a spese di altre persone innocenti» questo lo disse con un'occhiata in tralice cupissima.
 
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Darleen Pratt
view post Posted on 9/1/2014, 12:39




Il nostro scopo è creare un mondo più bello e più giusto
"Basta fumare erba per avere un mondo così".
Non voleva essere una battuta di cattivo gusto. Non voleva distruggere i sogni gloriosi di Henry -Cuor di Leone- Sutton.
Darla sputò quella che per lei era la cruda verità della vita. Magari il mondo cambiasse. Magari.
Forse nel mondo immaginifico di Sutton persino Darla sarebbe stata più bella e giusta. Forse Darla non avrebbe voluto altro che essere Darla, una versione migliore e altruista di sé stessa.
"Ad ognuno il suo ruolo" disse alla seconda affermazione di Sutton.
Darla era la cattiva. Sutton era il buono.
Potevano andare avanti così per ore senza cavare un ragno dal buco.
 
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26 replies since 7/1/2014, 21:17   157 views
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