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sabato 7 settembre 2013, tarda serata. Ufficio del Prof. di Pozioni.

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    Fabrìce De Gerard Gauthier
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    Da quanti giorni aveva preso attivamente servizio alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts? Formalmente sei, una settimana che aveva passato a riordinare gli ultimi bagagli nel proprio alloggio ai confini della foresta -diamine se quella capanna era tranquilla- aveva eliminato e gettato tutte le cianfrusaglie/trappole/armi che l'ex guardiacaccia teneva nascoste sotto le tavole del pavimento e persino dentro la piccola ghiacciaia, aveva ricominciato a coltivare l'orto lì vicino, lasciato a morire a sé stesso da almeno una decina d'anni, quelle zucche le voleva pronte per Halloween, assolutamente. Inoltre c'era stata persino l'occasione di terrorizzare alcuni primini con le sotrie mostruose che giravano sulla Foresta proibita. Quanto sarebbe durata quella soggezione? Non molto, ne era certo, lui stesso da ragazzino non aveva aspettato forse nemmeno una settimana prima di addentrarsi nel bosco assieme agli amici più impavidi; anzi, probabilmente avrebbe dovuto aspettarsi che per qualcuno di quei tipetti sarebbe stato solo un incentivo in più. In ogni caso, al momento quello era l'ultimo dei suoi problemi, visto che da quando era arrivato aveva notato uno strano movimento e un odore strano ai confini della foresta, ma solo qualche giorno fa aveva scoperto che si trattava di un piccolo gruppo di Marciotti -o fuochi fatui- che durante l'ultima estat avevano ben pensato di farsi avanti. Beh, lui era il guardiacaccia no? E sebbene quelle creature non fossero dei brutali assassini avrebbe dovuto tenerli a bada, prima che qualche ragazzino sciocco avesse rischiato di finire nel fondo della Foresta Proibita attirato dalle lanterne di quelli spiritelli, alla mercee poi di creature ben più pericolose.
    C'era chi trascorreva il sabato a giocare a carte o a bere in locali festaioli, lui, invece, andava a caccia di lucette con una gamba sola; e si divertiva pure. Aveva quindi passato tutto il sabato pomeriggio/sera ad inseguire e ributtare dentro le loro paludi i Marciotti, anche se non era sicuro di aver completato la sua opera, ed era tornato alla capanna in tarda serata. Stanco, impuzzato di fumo nemmeno fosse stato ad una grigliata e con l'armatura sporca di fango. Avrebbe fatto una doccia se ne sarebbe andato a letto molto volentieri, se non fosse stato che Sif e Wolf, i due cuccioli di cane che teneva con se, avevano deciso di coricarsi sopra il suo letto, stringendo fra le zampe un foglio di pergamena sgualcito, che per qualche ragione Fabrìce pensò di dover leggere.
    "Caro Fabrìce, ti ricordo che al primo novilunio di questo mese potrai recarti nell'ufficio del Professor D.Oswald, docente di pozioni che avrai notato al pranzo d'inizio anno, che potrà aiutarti con le pozioni e le cure per alleviare i tuoi sintomi fino al giorno del plenilunio seguente.
    Per favore, NON dimenticartelo.
    Miss. Landon.
    "
    Sgranò gli occhi, lasciando il foglio ricadere sul letto, si voltò immediatamente affacciandosi ad una delle piccole finestre dell'abitacolo. La Luna nuova era alta nel cielo, ed ormai era diventato così millimetrico nella distinzione delle varie fasi che non abbe nemmeno bisogno di assicurarsi controllando il calendario appeso alla bacheca. Non c'era tempo. «Putain! -era sempre il momento buono per sfoggiare una lingua madre finissima come quella- Mi devo muovere» . E, dopo essersi rigirato in tondo per tre, quattro volte, uscì a razzo dalla casetta dirigendosi al castello come un fulmine.
    Nelrecarsi verso i Sotterranei, che fortunatamente ricordava abbastanza bene, rischiò di di incendiare qualche strendardo urtando svariati candelabri, far cadere dalle scale studenti mezzi brilli, fece imprecare innumerevoli ritratti e chiese scusa a tutte le statue che urtò... Ed era ancora umano, per Diana!
    Alla fine arrivò. Si fermò, annusò la propria divisa/armatura per rendersi conto che ancora puzzava di Marciotto, annuì, bussò alla porta dell'ufficio, entrò «Bonsoir, pardonnez-moi, sto entrando!» Sperava che nessuno gli avrebbe tirato addosso niente, tipo un alambicco o una bilancia in ottone durissimo... Per esempio...
    Willow weaves the white winter snow,
    as a ghost from her past daunts her each night.
    He creates her dreams and wakes her with screams,
    when she hears the floor boards creak in her
    cold, country house.
    The wind whips through the wide open window leaving
    the room bitterly cold.
    She slips under the blanket
    blocking the noise of the wolves outside
    singing their sorrowful song.
    »Sound of the Wind
    « AL prossimo novilunio, birra gratis per tutti! »
     
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    Se il mondo fosse stato come in un libro, la prima cosa a colpirlo di Fabrìce sarebbe stata l'abbigliamento particolare, o il tono cortese nonostante l'arrivo irruento. Purtroppo le cose non funzionano così, quindi la prima cosa che fece fu fare appello a tutta la propria forza di volontà per evitare di fare una smorfia nel sentire l'odore orribile che era entrato con lui.
    Si sporse sulla scrivania e gli strinse la mano, rivolgendogli un sorriso un po' forzato.
    - Daniel, piacere. Sono il nuovo professore di Pozioni. - disse, agitando la bacchetta per avvicinare una sedia alla scrivania. - Prego, si sieda pure.
    Si sedette a sua volta, accarezzando un paio di volte Rory, che osservava con curiosità lo sconosciuto.
    - Miss Landon mi aveva avvertito che avrei potuto avere ospiti. - disse, lasciando fuori il fatto che lei glielo avesse detto all'ultimo secondo mentre chiudeva dietro di sé la porta del suo ufficio, o che non avesse detto nulla sull'orario della visita. Era passato così tanto che alla fine se n'era persino dimenticato.
    - Il Guardiacaccia, suppongo. - dedusse dai suoi discorsi sui Marciotti. Ecco da dove proveniva quella puzza: l'idea che quello non fosse il suo odore abituale lo rassicurò immensamente. - Non è troppo tardi, glielo assicuro: cosa posso fare per lei?
    "Non sto flirtando, sono solo gentile!"

    «Kindness is the key»


    Edited by ;Sunny - 25/8/2015, 15:31
     
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    Dopo aver aperto la porta ed essersi assicurato che niente di tagliente/contundente avesse impattato contro la sua testa, si diresse a passi lenti e decisi verso la scrivania di quello che, seduto di fronte a lui, doveva essere il docente di pozioni, il nuovo docente di pozioni, come gli aveva accennato Miss Landon. «Sono Fabrìce, piacere» disse inzialmente, tendendo la mano destra dopo aver tolto il guanto di pelle nera che la ricopriva; la cortesia prima di tutto, specialmente se irrompevi nell'ufficio di un insegnante in piena notte, era esattamente un po' come quando era uno studente «Io, ehm, spero di non disturbare» iniziò a spiegare, rimanendo in piedi davanti alla scrivania. Osservò distrattamente il volatile appollaiato lì di fianco, sorridendogli per un istante quasi d'istinto, ormai riusciva ad avere più empatia con le bestiole che con gli esseri umani, ma questo era un altro discorso.
    «Sono desolato di essere arrivato solo adesso, Miss Landon mi aveva raccomandato di venire da lei nel pomeriggio, ma sa ho avuto da fare con un sacco di cose, dovevo sistemare della roba e poi quei Marciotti nella Foresta proibita, dannati fuocherelli puzzolenti...» si fermò, stava blaterando, se ne accorse. Buttò fuori l'aria dai polmoni per evitare di parlare ancora inutilmente «Sì, in somma, se è troppo tardi posso passare anche in un altro momento»; alla fine era solo il primo giorno di Luna nuova, andare lì un po' prima sarebbe servito a prendere accordi e testare qualcosa preventivamente, prima dei giorni un po' più problematici... A dirla tutta non era nemmeno sicuro che quella pratica sarebbe riuscita ad aiutarlo in qualche modo, ma si fidava di Miss Landon, e non aveva nulla da perdere dopo tutto, al massimo si sarebbe trasformato in un coniglio mannaro o un furetto mannaro, niente di preoccupante.
    Willow weaves the white winter snow,
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    Si sporse sulla scrivania e gli strinse la mano, rivolgendogli un sorriso un po' forzato.
    - Daniel, piacere. Sono il nuovo professore di Pozioni. - disse, agitando la bacchetta per avvicinare una sedia alla scrivania. - Prego, si sieda pure.
    Si sedette a sua volta, accarezzando un paio di volte Rory, che osservava con curiosità lo sconosciuto.
    - Miss Landon mi aveva avvertito che avrei potuto avere ospiti. - disse, lasciando fuori il fatto che lei glielo avesse detto all'ultimo secondo mentre chiudeva dietro di sé la porta del suo ufficio, o che non avesse detto nulla sull'orario della visita. Era passato così tanto che alla fine se n'era persino dimenticato.
    - Il Guardiacaccia, suppongo. - dedusse dai suoi discorsi sui Marciotti. Ecco da dove proveniva quella puzza: l'idea che quello non fosse il suo odore abituale lo rassicurò immensamente. - Non è troppo tardi, glielo assicuro: cosa posso fare per lei?
    "Non sto flirtando, sono solo gentile!"

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